8 dicembre 2018

Il bosco sulla collina

Ero nella mia casa in campagna e stavo ammirando attraverso la finestra il bosco che si inerpica su per la collina, la vista è incantevole e mi fa rivivere splendidi ricordi, ricordo perfettamente e mi eccito ancora quando la prima volta mi sono addentrata nel bosco con il mio compagno il quale mi ha legata e bendata  ad un albero facendomi vivere una splendida e conturbante avventura.
Mentre ero immersa in questi gioiosi ricordi, essendo sola ed avendo tutto il pomeriggio libero, mi sono chiesta se potevo inventarmi qualcosa di veramente eccitante e puntualmente la mia mente ha elaborato qualcosa che ho deciso di mettere subito in pratica.
Ho raccolto un paio di manette combinate con leg irons, un paio di lucchetti ed una catenella, li ho messi in una borsa e mi sono incamminata nel bosco, ho lasciato a casa tutte le chiavi, volevo non avere ripensamenti su quello che avevo in mente di fare.
Seguendo la strada dentro il bosco sono arrivata in cima alla collina, mi son girata indietro ed ho guardato la mia casa, la si vedeva a malapena nascosta dalle piante, ma non ero pienamente soddisfatta per quello che avevo programmato, così ho proseguito scendendo sul versante opposto fino ad arrivare alla base della collina dall’ altra parte della mia casa.
Avevo camminato per circa due ore, avevo percorso la distanza giusta per quello che avevo deciso di fare, ho aperto la borsa e depositato tutto il suo contenuto per terra, poi mi sono spogliata ho raccolto tutti i miei vestiti e li ho messi dentro la borsa, bloccando la cerniera con un lucchetto, mi sono addentrata di alcuni metri dentro il bosco, ho messo la borsa alla base di un albero e l’ho bloccata con la catena ed il secondo lucchetto.
Adesso la parte più eccitante, raccolte le manette, le ho chiuse sui miei polsi ed i leg irons sulle caviglie, ero nuda ed incatenata, se mi volevo liberare dovevo per forza recuperare le chiavi che avevo lasciato a casa, quindi dovevo per forza fare tutto il percorso inverso, questa volta però incatenata e non sarebbe stata una passeggiata, ma era quello che avevo cercato ed immaginato, unico privilegio mi ero lasciata le scarpe, perché da esperienze passate camminare a piedi nudi nel bosco è dolorosissimo e impossibile.
Ho iniziato a camminare in direzione della mia casa, ma ben presto sono iniziate le difficoltà, nell’ euforia del momento, non mi ero accorta di aver preso un paio leg irons con la catena cortissima, meno di quaranta centimetri, i quali una volta chiusi sulle mie caviglie, mi costringevano a fare passi piccolissimi, creandomi molte difficoltà a superare le asperità che avrei trovato lungo la strada all’ interno del bosco, la strada era molto dissestata ed in alcuni momenti per superare un ostacolo ero costretta a fare incredibili acrobazie, ma tutte queste difficoltà non facevano altro che aumentare il piacere e la mia eccitazione.
A percorrere la via del ritorno stavo impiegando più tempo del previsto, ero arrivata in cima alla collina quando il sole ha iniziato a tramontare, ho cercato di accelerare il passo ma è stato impossibile, in cima alla collina c’ era un incrocio di stradette e con il buio scegliere quella giusta era come vincere alla lotteria tanto più che quella era una notte senza luna, ho scelto una strada pensando che fosse quella giusta ma ho fallito e mi sono persa, non essendo in grado di ritrovare la strada giusta sono stata costretta a fermarmi, trovare un riparo tra le piante ed attendere la luce del sole.
E’ stata una notte da incubo, il freddo, i rumori del bosco e la paura di animali che avrebbero potuto farmi del male, mi ha accompagnato inesorabilmente fino a quando non mi sono addormentata.
Mi sono svegliata all’ improvviso, qualcuno era chino su di me e mi stava scuotendo, ho lanciato un urlo ma la voce di quello sconosciuto mi ha subito tranquillizzata, poi vedendo le catene con cui ero legata ha iniziato a farmi domande, aveva timore che fossi stata rapita, ho dovuto, mio malgrado, spiegargli tutto della mia situazione: gli ho detto dei miei gusti, dei miei giochi e che mi ero persa e non riuscivo a trovare la strada di casa, mi ha chiesto dove abitavo, gli ho indicato quale fosse la mia casa, la conosceva perché veniva spesso a caccia nei dintorni, mi ha detto che era molto distante e viste le mie difficoltà si è offerto di accompagnarmi, ho accettato molto volentieri il suo aiuto anche perchè a questo punto non sapevo proprio dove andare.
Durante il cammino mi ha sorretta, ma poi vedendo tutte le mie difficoltà mi ha preso in braccio e portata fino a casa, trovarmi nuda ed incatenata tra le braccia del mio salvatore era la più bella e sensuale conclusione che mi potessi aspettare.
Arrivati a casa gli ho chiesto di aiutarmi a salire le scale per recuperare le chiavi, mi ha preso nuovamente in braccio e mi ha portata dentro casa, sul tavolo c’ erano le chiavi, le ha prese e prima che potesse liberarmi, mi sono inginocchiata davanti a lui, o spalancato la bocca e non c’ è stato bisogno di dire altro, a tirato fuori il suo cazzone duro all’ inverosimile e me lo ha cacciato in bocca, ho succhiato con passione ed ardore era il miglior ringraziamento che potessi dargli.
Ero ancora eccitata, così l’ ho invitato in camera da letto, gli ho chiesto di liberarmi dalle catene e di riusarle per legarmi al letto, dopo tutta l' esperienza passata non ha esitato, mi ha ammanettata al letto e dopo essersi spogliato mi ha scopato alla grande, proprio come io desideravo.
Abbiamo trascorso tutto il giorno insieme ed è stato veramente fantastico, prima di andarsene mi ha detto: “ la prossima volta che hai voglia di giocare chiamami……………” certamente che lo chiamerò ed anche molto presto…………………...



3 novembre 2018

Il baule

Avevo fatto acquisti su internet e stavo aspettando il corriere che mi consegnasse gli oggetti acquistati, nell’ attesa parlavo con il mio compagno di quanto fossero professionali e celeri gli addetti alle consegne, evidenziando che tra l’ acquisto ed il recapito passava appena un giorno e difficilmente un pacco andava perso o non consegnato, facevano proprio un lavoro eccellente.
Nel bel mezzo della conversazione il mio compagno mi fa una proposta alquanto singolare, “potresti testare su te stessa la loro celerità sulla consegna ed a tal riguardo avrei un’ idea, potrei rinchiuderti dentro quel grosso baule e spedirti tramite un corriere all’ indirizzo della nostra casa in campagna e constatare se la consegna avviene con la rapidità che descrivi”.
“Credo che sarebbe molto eccitante, sarei tentata di sperimentrlo, dopotutto dovrei passare non più di dodici ore chiusa dentro il baule ed è un tempo sopportabilissimo, ma se però qualcosa va storto e la consegna non avviene nei tempi stabiliti?”, “beh……. a quel punto dovresti chiedere aiuto, e………. mi posso immaginare già  lo stupore degli operai, aprono il pacco e dentro ci trovano una bellissima donna nuda e legata”.
Un’ eccitazione incredibile stava entrando dentro di me, trovarmi rinchiusa dentro un baule e sballottata da ogni parte mi entusiasmava, ma ero tormentata dalla paura, se qualcosa andava storto, un ritardo nella consegna o qualche altro inconveniente sarei costretta a  chiedere aiuto ed allora sarebbe la fine, ma la bramosia di provare era troppo forte così con decisione gli ho detto: “sono consapevole dei rischi ma sono troppo eccitata per non provarlo, accetto”.
Abbiamo preparato il baule, posizionando sul fondo un grosso sacco pieno di materiale che si usa per la lettiera dei gatti in modo da creare una superficie morbida e nel contempo se avessi avuto bisogno di fare pipi sarebbe rimasto tutto all’ interno e nessuno se ne sarebbe accorto, sono entrata dentro ed ho constatato che era abbastanza comodo, era quasi come un materasso sul quale potevo distendermi e stare comoda per tutto il tempo, abbiamo aggiunto un paio di coperte casomai avessi avuto freddo.
Non volevo che qualcuno potesse scoprire la mia presenza dentro il baule, così per sicurezza mi sono fatta un clisma così da stare tranquilla per almeno due giorni, poi mi sono spogliata completamente, mi sono ammanettata mani e piedi ed aiutata dal mio compagno mi sono infilata dentro il baule, mi ha dato un bacio di buona fortuna ed ha chiuso il coperchio, ho sentito distintamente lo scatto dei due lucchetti che chiudevano inesorabilmente il baule, la mia avventura aveva inizio.
Mi sono adagiata sul giaciglio creato sul fondo del baule e sono rimasta in ascolto per capire tutto quello che stava accadendo intorno a me, dopo circa un’ ora ho sentito delle persone che erano entrate in casa e si muovevano intorno al baule poi lo afferravano per le maniglie e lo trasportavano fuori, durante il trasporto mi sentivo sballottata contro le pareti, dovevo restare immobile per non far capire la mia presenza all’ interno, dopo un lungo percorso, uno scossone tremendo mi ha fatto sbattere contro una parete ed ho capito che il baule era stato caricato sul furgone del corriere, il viaggio era iniziato.
Rinchiusa dentro il baule potevo vedere solo attraverso dei piccolissimi fori che servivano per il ricambio dell’ aria,  il viaggio fino al deposito di smistamento è stato tremendo il pilota guidava come un pazzo ogni asperità del terreno si ripercuoteva su di me sobbalzavo e sbattevo ripetutamente contro le pareti ed essendo legata non potevo evitare questa tortura.
Dopo alcune ore di viaggio il furgone si è fermato il baule è stato scaricato con un muletto e portato dentro un magazzino quindi deposto in alto su una scaffalatura in attesa di essere portato a destinazione.
Rinchiusa dentro il baule guardando attraverso i piccoli fori vedevo gli operai che smistavano i pacchi, alcuni passavano accanto al baule ignari che all’ interno si trovasse una donna nuda ed incatenata, questa situazione mi eccitava incredibilmente tanto che alla fine non potendo più resistere mi sono masturbata raggiungendo in un attimo un intenso orgasmo.
Poi, alla fine dell’ orario di lavoro gli operai se ne sono andati, allora mi saono rilassata, adagiata più comodamente possibile dentro il baule e mi sono addormentata felice e serena.
Al mattino, di buon ora gli operai sono tornati e hanno iniziato a caricare i furgoni per le consegne, tra le quali anche il baule dentro al quale mi trovavo, l’ hanno sollevato con il muletto e senza tanti complimenti l’ hanno caricato dentro un furgone, ho sbattuto più volte contro le pareti lasciandomi sfuggire qualche gridolino, per fortuna che nessuno ha sentito, poi il furgone è partito per la consegna.
Come avevo previsto dopo circa un’ ora ero stata recapitata e consegnata all’ indirizzo previsto, la mia avventura volgeva al termine, ho sentito il mio compagno chiedere al corriere di aiutarlo a portare quel grosso baule nel garage, gentilmente l’ ha aiutato ed in fretta come era arrivato se n’ è andato, il mio compagno si è seduto sopra dicendomi ha tambureggiato con le dita sul baule per richiamare la mia attenzione ed intuendo il suo sorriso mi ha detto: “avevi ragione la consegna è stata molto celere, ma le chiavi sono rimaste nell’ altra casa, non credo che per te sia un problema se vado con calma ha prenderle”, effettivamente era un problema, ero rinchiusa dentro il baule già da molte ore, è vero che mi ero molto divertita, ma adesso gradivo uscire, conosco perfettamente il mio compagno, quando dice una cosa non cambia idea neanche a pagarlo………………………….. mi ha lasciata rinchiusa dentro il baule per tutto il giorno e solo a tarda notte si è deciso a farmi uscire.
Che dire, sono la sua schiava e devo umilmente sottostare a tutte le sue decisioni anche se qualche volta preferirei essere trattata con più dolcezza……………….




29 settembre 2018

Il deposito dell' acqua

Della mia collezione fanno parte due splendide paia di manette Hiatt Darby 104-N e Hiatt Darby 104-N Long, sono bellissime, lucenti e molto pesanti, mi piace molto utilizzarle per i miei giochi ma hanno un piccolo difetto, molte volte per cause che non riesco a capire, non hanno nessuna intenzione di aprirsi e solo dopo numerosissimi tentativi riesco a liberarmi, è una cosa noiosa e pericolosa, potrei restare incatenata per un periodo lunghissimo e costretta a chiedere aiuto cosa che non ho nessuna voglia di fare.
Per rimediare a questo piccolo inconveniente l’ unico che mi può aiutare è il mio amico Carlo, cosi gli telefono e gli chiedo se posso andare da lui e se può rimediare questo piccolo difetto, mi dice di raggiungerlo presso la sua abitazione e cercherà di riparare il difetto.
Arrivata a casa di Carlo, lo trovo impegnato a ripulire un deposito che raccoglie l’ acqua piovana situato sotto il piazzale al quale si accede attraverso un chiusino grigliato, incuriosita mi avvicino e guardo dentro, sotto la pavimentazione stradale c’ è un locale di circa tre metri per tre, non è molto alto ma ci si può stare comodamente seduti, l’ ho subito paragonato ad una cella sotterranea nella quale i prigionieri ribelli venivano rinchiusi e provavo un forte desiderio di provare l’ emozione di essere rinchiusa li dentro.
Ho manifestato il mio desiderio a Carlo, il quale mi ha detto che non c’ era nessun problema, potevo utilizzarlo per tutto il tempo che volevo, gli ho chiesto se mi riparava in fretta le mie manette cosi da poterle utilizzare nella mia avventura dentro il suo deposito, andiamo nella sua officina ed in poco tempo ripara i miei ferri, ritorniamo nel piazzale e mi aiuta a scendere dentro il deposito, una volta all’ interno rimango estasiata, è un posto umido, tetro, quasi irreale, lo trovo estremamente eccitante, non riesco a stare in piedi, mi metto seduta e guardo verso l’ alto, vedo la luce del sole attraverso il buco sul soffitto, quello dal quale sono entrata è paragonabile ad una cella delle torture come avevo immaginato.
Al colmo dell’ eccitazione mi spoglio e getto i miei vestiti in un angolo, chiedo a Carlo di passarmi i miei ferri, non perdo tempo, mi metto seduta con le gambe incrociate e li chiudo senza indugio sulle mie caviglie, intreccio le catene delle manette e mi ammanetto i polsi, in un attimo sono bloccata ed incatenata dentro quella umida cella, mentre sto realizzando la mia situazione, Carlo chiude l’ ingresso con un chiusino grigliato, sto iniziando ha provare una forte e piacevole sensazione di benessere, alzo gli occhi e guardo attraverso la griglia, vedo il cielo a quadretti è estremamente eccitante sembrava di essere rinchiusa in una vera e profonda segreta.
Sono trascorse alcune ore da quando sono stata rinchiusa nel deposito sotterraneo, ho fantasticato per tutto il tempo immedesimandomi con i più svariati personaggi della mia fantasia, dall’ assassina seriale alla fanciulla rapita in attesa del riscatto e non ho fatto caso che dentro la cella in cui mi trovavo era diventa buia, guardando in alto ho visto che il sole era coperto da grosse nuvole ed improvvisamente ha iniziato a piovere, in un primo momento non mi sono preoccupata, ero al riparo, ma da un buco su una parete laterale ha iniziato ad entrare una grossa quantità d' acqua che invadeva tutto il deposito e piano piano iniziava a salire, sono trasalita, ho iniziato ad avere paura, presto mi avrebbe sommersa se non usciva da quel buco forse sarei annegata, ho cercato in tutti i modi di liberarmi per uscire, ma le manette non si sarebbero mai aperte senza la loro chiave e quella era in mano del mio amico, allora mi sono messa a gridare cercando di richiamare la sua attenzione per aiutarmi ad uscire da li, ma nonostante gridassi con quanto fiato avevo in gola nessuno veniva in mio aiuto ed intanto l' acqua saliva inesorabilmente.
L’ acqua raggiunto il livello del mio collo come per miracolo si è fermata nonostante dal tubo continuasse ad entrare, mi sono resa conto che stava uscendo da un’ altra parte e che quello era il livello, massimo che poteva arrivare, mi sono colmata, non sarei morta affogata, ma volevo comunque uscire dalla mia cella, ho continuato a gridare chiedere aiuto fino a quando ho visto il mio amico Carlo attraverso la griglia del coperchio, era sorridente, soddisfatto, ha lasciato cadere le chiavi e se n’ è andato.
Mi sono subito messa alla ricerca delle chiavi ma non era una cosa facile, non riuscivo a vederle ne potevo abbassarmi perché avevo l’ acqua alla gola e le mani incatenate alle caviglie non favorivano la loro ricerca, ho tastato e frugato per tutto il fondo del deposito con estrema difficoltà poi finalmente dopo moltissimo tempo sono riuscita a trovarle e liberarmi, felice di uscire da quella prigione mi sono alzata in piedi per uscire, ho appoggiato le mani sulla griglia per sollevarla ma era estremamente pesante che non ci sono riuscita, indispettita ed arrabbiata ha chiamato a gran voce affinché qualcuno venisse in mio aiuto, ma non ho avuto nessun aiuto, il mio carissimo amico mi ha lasciata dentro quel tugurio per tutta la notte e vi assicuro non è stata una passeggiata.
Ma perché mi sto lamentando, in fondo cerco sempre avventure estreme, i miei amici lo sanno e si adoperano per accontentarmi e quando tutto questo accade  non devo lamentarmi ma solo gioirne………………………………..




25 agosto 2018

L' amante 2° parte

Avevo conosciuto Davide e nonostante convivessi già da un po’ di tempo con Michele eravamo diventati amanti, ci vedevamo regolarmente presso la sua abitazione secondaria, erano incontri furtivi, emozionanti, mi pareva di essere ritornata indietro con gli anni, poi un giorno sua moglie insospettita mi ha teso una trappola e mi ha scoperta, la situazione era veramente imbarazzante, ero legata al letto e non avevo modo di reagire e questo ha creato un’ atmosfera surreale, imprevedibile, Marisa, vedendomi in quello stato, impotente ed a sua completa disposizione invece che arrabbiarsi ed inveire contro di me si è eccitata ed ha trasformato quel momento imbarazzante in un incontro altamente erotico.
Da quell’ incontro ho lasciato Davide, adducendo di essere stata scoperta e costretta ad  interrompere immediatamente la nostra relazione, non era d’ accordo ma è stato costretto ad accettare anche perché io ero stata irremovibile, cessata la relazione mi sono messa con sua moglie.
Gli incontri con Marisa avvenivano sempre nella stessa casa e con le stesse modalità, mi facevo trovare legata al letto pronta a soddisfare tutte le sue voglie e devo dire che la situazione era molto più intrigante ed eccitane che mai.
I nostri incontri stavano andando avanti già da molto tempo ed ogni volta erano sempre più sensuali ed eccitanti, Davide mi aveva chiesto più volte riallacciare la nostra relazione, io mi ero sempre opposta perché gli incontri con sua moglie mi coinvolgevano maggiormente, poi un giorno mentre ero legata al letto e la mia amante si prodigava per darmi il massimo piacere, improvvisamente, la porta si è spalancata ed è apparso Davide, la sua presenza improvvisa ci ha colto di sorpresa entrambi, Marisa è rimasta immobile senza fiato, io non potendo ne muovermi ne parlare, per via di un ball gag nella mia bocca, sono rimasta esterrefatta, prevedendo tragiche conseguenze.
Davide ha stappato la corda della tenda poi ha costretto sua moglie a sedersi su di una sedia e l’ ha legata con la stessa corda, poi è venuto verso di me e con un sorrisetto che non auspicava nulla di buono mi ha detto: “adesso che vi colte in fragrante o accettate le mie condizioni oppure ci saranno gravi conseguenze per entrambi, voglio che continuate ad incontrarvi ma agli incontri voglio partecipare anche io e soprattutto sarò il vostro indiscusso padrone e farete tutto ciò che vi ordinerò”,  Marisa imbarazzata e tremante ha fatto un cenno di assenso, poi si è rivolto a me, io che ero nella posizione più problematica sono stata costretta, a mia volta, ad accettare.
Avuto il nostro consenso, altamente soddisfatto, si è spogliato ed è venuto subito sopra di me e mi ha scopato davanti a sua moglie ben legata alla sedia, superato il primo momento imbarazzante, sono stata felice di essere stata scoperta, ricattata, ma soprattutto coinvolta nel suo gioco, sottostare ai suoi voleri sarà senz’ altro magnifico.

Dopo avermi scopato alla grande, come ben ricordavo, ha liberato sua Marisa, l’ ha fatta distendere sopra di me e l’ ha legata al letto, bloccando i suoi polsi alle mie caviglie e viceversa, le nostre bocche toccavano i nostri sessi e senza attendere i suoi ordini ci siamo date da fare raggiungendo incredibili orgasmi, dopo essere rimasto a lungo a guardarci si è rivestito e se n’ è andato lasciandoci legate.
Non ci siamo preoccupate minimamente della sua assenza ed abbiamo continuato imperterrite le nostre piacevolissime effusioni, dopo circa un’ ora è tornato e vedendoci ancora cariche ed eccitate si è spogliato nuovamente, è salito sul letto ma questa volta ha scopato da dietro sua moglie, non ero mai stata cosi vicina ad una penetrazione, mi sono talmente eccitata che ho continuato a leccare entrambi i sessi fino al culmine del piacere in cui ho bevuto tutto con estrema ingordigia.
E’ stata un’ esperienza bellissima credo che non passerà molto tempo in cui gli chiederò nuovamente di ripeterla e sono certa che entrambi non rifiuteranno la mia richiesta……………..

23 giugno 2018

Massima sicurezza 2° parte

Avevo cercato, trovato e fatto modificare secondo i miei gusti delle pesanti catene, poi mi ero incatenata nel seminterrato pensando di essere sola in casa ed invece avevo dimenticato che quel pomeriggio insieme al mio compagno dovevamo partire per un week end da molto tempo programmato, Francesco non trovandomi in casa si è messo alla mia ricerca e trovandomi beatamente incatenata nel seminterrato si è arrabbiato moltissimo, a nulla sono valse le scuse per la mia imperdonabile dimenticanza, invece di liberarmi mi ha lasciata incatenata portandosi via l' unica chiave per la mia liberazione, sarebbe partito senza di me e poiché il suo ritorno non sarebbe stato imminente mi ha portato una scatola contenente acqua e cibo che ha deposto sul pavimento poi senza dire una parola se n' è andato chiudendo la porta a chiave.
 La porta che si chiudeva ed il rumore metallico della serratura mi ha riportata alla realtà, istintivamente ho guardato le mie mani incatenate, i miei piedi e soprattutto la grossa catena che pendeva dal pesantissimo collare di metallo chiuso intorno al mio collo che non mi avrebbe mai fatta allontanare dalla prigione in cui mi ero rinchiusa, la gioia ed il divertimento tanto sognato stavano pian piano diminuendo, non riuscivo a pensare a cosa sarebbe successo se il cibo che avevo a disposizione fosse finito prima del ritorno del mio compagno o nella peggiore delle ipotesi non fosse più tornato?
Nessuno sapeva che mi ero incatenata e rinchiusa in quella prigione, era il nostro luogo segreto che solo io ed il mio compagno sapevamo dell' esistenza, era la nostra ma soprattutto la mia stanza del piacere, adesso non riuscivo a farmi coraggio ed il piacere che provavo tutte le volte che mi ero o mi aveva rinchiusa li dentro non riusciva a sovrastare la paura e la depressione.
Avrei voluto liberarmi con ogni mezzo da quelle catene, le controllavo centimetro dopo centimetro alla ricerca di un' imperfezione che mi desse la speranza per improbabile via di fuga, ma le avevo volute grosse, robuste, molto pesanti ed il mio amico aveva fatto un lavoro perfetto, dovevo mettermi l' animo in pace e sperare che il mio compagno ritornasse al più presto.
Il tempo era interminabile, mi concedevo dei piccoli pasti per non finire la scorta troppo velocemente, riuscivo a dormire ed al risveglio le catene mi riportavano alla dura realtà, poi è subentrato un problema gravissimo che non avevo previsto, il mio corpo doveva fare dei bisogni e nella mia cella non era previsto un WC dovevo espletarli per terra, ho cercato di farli più lontano possibile da dove riposavo ma la catena sul mio collo non mi lasciava allontanare molto, in poco tempo tutta la mia cella si è riempita del cattivo odore dei miei escrementi e durante un sonno molto agitato mi sono girata moltissime volte sporcandomi incredibilmente tutto il corpo, non potevo lavarmi per non sprecare quella poca acqua che avevo a disposizione.
Quando finalmente Francesco e tornato, è sceso, ha aperto la porta e vedendo il letamaio in cui avevo ridotto la mia prigione, ha avuto un sussulto come un atto di repulsione è uscito per tornare subito dopo con il tubo per innaffiare il giardino con il quale senza riguardo ha iniziato a spruzzare acqua in tutta la cella, mi ha gettato una spazzola e mi ha ordinato di lavarmi e spazzolare bene tutt' intorno.
Il getto di acqua fredda che si abbatteva sul mio corpo mi metteva un po' di brividi ma anche molta felicita, la mia liberazione si stava avvicinando ed io ero ritornata la schiava felice e devota che ero sempre stata, non ho protestato minimamente per l' acqua troppo fredda ne perché il forte getto mi faceva male alla pelle, ho accettato con devozione e sottomissione tutto ciò che mi ordinava con la speranza di farlo felice.
In un angolo della cella c' era una fogna di scarico che io non avevo visto e tutta l' acqua con i miei escrementi se ne erano andati da li, inoltre con la spazzola avevo pulito tutto il pavimento che adesso sembrava splendere, avevo fatto un buon lavoro ed adesso mi aspettavo una ricompensa che è arrivata prontamente, ha richiuso la porta e mi ha lasciata ancora legata come mi aveva trovata...................... non solo per questo ma....... lo adoro...........

25 maggio 2018

Massima sicurezza

Da quando ho iniziato a navigare in internet la mia vita è cambiata, ho imparato molte cose nuove tra cui molte varianti per i miei giochi preferiti, fare acquisti in maniera semplice, sicura ma soprattutto anonima, sarebbe stato molto complicato per me entrare in un negozio ed acquistare due paia di manette, sono certa che non ne avrei mai avuto il coraggio e se anche l' avessi avuto mi posso immaginare il commesso che mi scruta da capo ai piedi facendosi chissà quali perverse domande sul mio conto, sarebbe stato molto imbarazzante e molto probabilmente sarei scappata dal negozio rossa in volto e senza comprare nulla, invece comodamente seduta in casa, al riparo da sguardi indiscreti posso scegliere tra migliaia di articoli, ordinarli e farmeli spedire a casa in perfetto anonimato, ed è in questo modo che la mia collezione si è incrementata a tal punto che, quando ho il desiderio di legarmi, non ho che l' imbarazzo della scelta su cosa usare.
Stavo cercando qualcosa di estremo, grosso, pesante e della massima sicurezza da cui sarebbe stato veramente impossibile fuggire, da un' accurata ricerca ho trovato un sito che vendeva degli anelli da chiudere su polsi e caviglie in acciaio di grosso spessore e con una serratura magnetica apribile solo con una chiave speciale e dotati di un anello a cui possono essere collegate delle catene, me ne sono innamorato subito e con la mia immaginazione mi sentivo già strettamente incatenata e senza la minima possibilità di fuga, ma non mi piaceva il modo con cui si collegavano le catene, volevo qualcosa di veramente forte e sapevo già come rimediare, cosi dopo attente misurazioni ne ho acquistate due per i polsi, due per le caviglie ed uno per il collo ed ho atteso pazientemente che mi arrivassero a casa.
Appena il corriere mi ha portato il pacco contenente i preziosi anelli, sono corsa subito dal mio amico Carlo e gli ho spiegato come avrei voluto modificarli, volevo che gli anelli fossero collegati tra di loro con una grossa catena, volevo la distanza tra i polsi dieci centimetri, tra le caviglie venti, infine al collare fosse fissata saldamente una lunga catena di circa due metri, mi piaceva che le catene avessero un grosso spessore perché quando le avrei usate volevo sentirne il peso gravare su di me ed immedesimarmi in una carcerata del medioevo e imprigionata come strega, il mio amico è stato ben lieto di aiutarmi ed in un paio di giorni mi avrebbe consegnato le catene modificate come desideravo.
Due giorni dopo mi ha chiamata dicendo che il lavoro era stato eseguito alla perfezione ed era a mia disposizione, sono subito corsa da lui, felice, eccitata ed impaziente di poter usare finalmente quelle splendide catene come mi ero sognata da molto tempo e come di consuetudine prima di consegnarmele ha voluto che le provassi in sua presenza, non ho perso tempo, mi sono immediatamente spogliata e mi sono fatta incatenare dalle sue sapienti mani, erano meravigliose mi calzavano perfettamente e devo dire che aveva fatto un lavoro eccellente proprio come gli avevo ordinato, non c' è stato bisogno di chiedermi nulla, sapevo già come desiderava essere ricompensato, mi sono inginocchiata e l' ho reso felice............
Dopo che mi ha liberato, ho raccolto le catene e le ho messe in una borsa per poterle portare a casa, avevo già in mente dove e come usarle, dovevo solo attendere il momento giusto, nel frattempo, appena giunta a casa, ho messo la chiave di un grosso lucchetto dentro il frizer in modo da inglobarla in un abbondante cubo di ghiaccio ed averlo pronto e disponibile al momento che avessi voluto usarlo, l' occasione giusta è capitata nel fine settimana, ero sola in casa e quello era il momento giusto, ho recuperato dal frizer il cubo di ghiaccio e sono andata a posizionarlo in alto dove, una volta incatenata, non avrei potuto arrivare, dentro quella che sarebbe stata la mia prigione, poi mi sono spogliata ed ho chiuso gli anelli sui miei arti poi il collare sul mio collo, ho messo la chiave magnetica dentro il cassetto della scrivania e raccolta la lunga catena sono scesa nuovamente nel seminterrato, ho infilato il grosso lucchetto nell' ultimo anello della catena e l' ho chiuso su un anello fissato nel muro, ho provato a liberarmi ma era veramente impossibile, ero felicissima le catene pesantissime mi davano un incredibile senso di impotenza e sottomissione, non c' era nessuna possibilità che potessi fuggire, la mi libertà dipendeva solo dal cubetto di ghiaccio che scigliendosi, mi avrebbe permesso di recuperare la chiave per potermi liberare e vista la grossezza del cubetto sarebbe dovuto passare molto tempo prima che si fosse completamente sciolto.
 Erano passate alcune ore da quando mi ero incatenata nello scantinato quando è apparso il mio compagno, era molto arrabbiato e mi ha ricordato che quello stesso giorno saremo dovuti essere in viaggio per quel week end che da molto tempo avevamo prenotato, presa dai miei giochi me ne ero completamente dimenticata, gli ho chiesto scusa pregandolo di liberarmi che mi sarei preparata in pochissimo tempo, era sul punto di farlo ma poi ha cambiato idea ed umore: "sono certo che preferisci restare incatenata piuttosto che venire con me........, oggi sono di buonumore e sono disposto ad accontentarti........" e cosi dicendo ha raccolto il grosso cubetto di ghiaccio è uscito portandolo via e chiudendo a chiave la porta, non sapevo cosa pensare, mi piaceva l' idea di restare incatenata ma non per tutto il week end e questo mi metteva in ansia, ho strattonato le catene senza minimamente riuscire a liberarmi, presa dal rimorso di averlo deluso ho provato a chiamarlo implorandolo di perdonarmi e liberarmi ma non ho ricevuto nessuna risposta, dopo un po' di tempo la porta si è aperta ed allora ho sperato che avesse cambiato idea ed invece dopo aver depositato per terra una scatola mi ha detto: "prevedo che mi assenterò per un lungo periodo ma non per questo voglio chi tu muoia di fame", ed è uscito di nuovo chiudendosi la porta alle spalle.
Avevo voluto portare al limite la mia fantasia incatenandomi con grossissime catene ed immedesimandomi in una schiava ribelle, per la mia esuberanza e voglia irrefrenabile di provare nuove emozioni mi ero dimenticata la cosa più importante, non vivevo da sola e lo avevo fatto arrabbiare ed adesso avrei pagato a caro prezzo quella dimenticanza, non avevo nessuna possibilità di fuggire da quel luogo e le grosse catene tanto desiderate mi davano un senso di oppressione e tristezza, ma non avevo scelta dovevo subire la punizione che mi ero ampiamente meritata.

24 febbraio 2018

L' esperimento

Avevo visto su National Geographic un documentario molto interessante, da cui trarre spunto per i miei giochi, un uomo doveva vivere in un locale senza porte ne finestre, con pareti bianchissime, illuminato giorno e notte, il protagonista dopo numerosi giorni passati dentro quel luogo aveva  perso completamente ogni cognizione del tempo.
Avevo subito pensato: "sarebbe meraviglioso poter essere imprigionata in un luogo dove il tempo si ferma e non riesci più a sapere da quanto tempo sei imprigionata e per quanto tempo ancora dovrai aspettare prima di riavere la tua libertà", ero decisa a fare un simile esperimento per provare le stesse emozioni che mi ero immaginata quando avevo guardato quel documentario, avevo il posto adatto e con l' aiuto del mio compagno avrei messo in atto ciò che avevo visto.
Al momento della ristrutturazione della casa avevo fatto costruire nella cantina un locale senza finestre, insonorizzato, isolato termicamente con ricambio di aria costante, pavimentato da materiale speciale in modo da starci comodamente nuda, avevo fatto installare un piccolo WC ed un rubinetto per l' acqua,  un piccolo e comodo lettino, la porta apribile solo dall' esterno che, una volta chiusa faceva il pari con il muro dando l' illusione che non esistesse, tutte le pareti dipinte di un grigio profondo un modo da dare un po' di teatralita a tutto l' ambiente, di lato sulla parete della porta un pulsante per la chiamata di emergenza e sulla parete di fronte alla porta una lunga catena terminante con un collare d' acciaio, era il mio luogo ideale per ripetere l' esperimento.
Al mio compagno avevo spiegato tutto quello che avevo in mente, non era d' accordo ma vedendomi fermamente decisa su ciò che volevo fare ha acconsentito ad aiutarmi mettendo un punto fisso: " per darmi una lezione casomai avessi avuto un ripensamento avrebbe disabilitato il tasto di emergenza per i primi 3 giorni", era un tempo ragionevole, ne lungo ne corto, ma non potevo farlo da sola avevo bisogno del suo aiuto ed il suo aiuto era condizionato da questo, qualcosa dentro mi diceva di rinunciare ma la voglia di essere provare era troppo forte, ci stavo pensando da troppo tempo e rinunciare sarebbe stata una fortissima delusione, anche se, a suo dire, mi sarebbe costato molto sacrificio, ho accettato incondizionatamente.
Alcuni giorni prima dell' inizio ho portato dentro la mia prigione una quantità di cibo che mi sarebbe dovuta bastare per almeno 15 giorni, l' ho messa dentro dei cartoni e posizionati sotto il lettino, dalla mia collezione ho preso una serie di manette combinate con leg irons molto pesanti costituite da bracciali alti 2 centimetri e chiudibili con una chiave speciale che al momento ho messo dentro la cella, infine ho provato l' efficienza del pulsante di emergenza, le luci e la chiusura della porta, tutto era perfetto potevo iniziare.
Il giorno stabilito, siamo scesi nella cantina e davanti a quella che sarebbe stata la mia cella per i prossimi giorni, mi sono spogliata lasciando tutti i vestiti all' esterno, sono entrata, ho raccolto le catene ed ho chiuso a chiave i ceppi sui polsi e sulle caviglie, ho preso il collare e l' ho chiuso sul mio collo, dopo aver controllato che tutte le serrature fossero ben chiuse ho gettato la chiave oltre la porta, il mio compagno che seguiva interessato tutti i preparativi mi ha detto che avevo un' ultima possibilità per rinunciare, ho risposto: "no va tutto bene", è uscito, ha chiuso la porta  le luci si sono abbassate mettendo la cella dove ero rinchiusa in penombra, la mia avventura era iniziata.
Essere rinchiusa nella mia prigione mi rendeva euforica, era come se fossi in un altro mondo, il silenzio era rotto solo dal piacevole tintinnio che le catene facevano quando mi muovevo la luce costante mi allontanava dalla realtà, ero felice e serena e come una bambina mi sono rannicchiata sul lettino e mi sono addormentata.
Nei preparativi avevo dimenticato una cosa importante, mi ero dimenticata di portare qualcosa da fare per passare il tempo, dentro la cella non c' era nulla, solo io, le catene ed un po' di cibo, troppo poco per una lunga permanenza, mi sono agitata sono andata in paranoia, non riuscivo a capire quanto tempo avessi già trascorso, avevo dormito alcune volte ma non riuscivo a quantificarne il tempo, la mia permanenza dentro quel luogo stava diventando impossibile, ho deciso che avrei terminato qui l' esperimento, mi sono diretta verso il pulsante di emergenza pronta a premerlo ma la catena che avevo al collo mi impediva di arrivarci, non capivo perché, prima di iniziare avevo controllato tutto perfettamente e la lunghezza della catena era abbastanza lunga da permettermi di premerlo, ho scorso tutta la catena e mi sono accorta che un lucchetto aveva accorciato la catena di un metro, era stato senza dubbio il mio compagno che per darmi una sonora lezione, senza che me ne accorgessi aveva messo quel maledettissimo lucchetto per impedirmi di usare il pulsante di emergenza.

Ero veramente nei guai, il solo modo di chiedere aiuto era quel pulsante ed io non potevo raggiungerlo, la mia speranza di essere liberata era nelle sue mani, dovevo sperare che avesse un piccolo ripensamento per lo scherzetto che mi aveva fatto e mi liberasse quanto prima.
Dal momento che ho scoperto che non avrei potuto chiedere aiuto, l' eccitazione che avevo all' inizio era scomparsa, adesso ero costantemente agitata e depressa, il luogo dove ero rinchiusa mi stava facendo impazzire, la mancanza di suoni e riferimenti naturali portava all' estremo la mia sopravvivenza, nei pochi momenti in cui riuscivo ad addormentarmi al risveglio avevo perso ancora di più la cognizione del tempo.
Dopo una massacrante attesa, finalmente la porta si è aperta è apparso il mio salvatore: "credo che il tuo esperimento si finito ed è ora che tu torni nella realtà", mi ha liberata dalle catene e mi ha portata in casa, timidamente gli ho chiesto quanto tempo sono rimasta rinchiusa, mi ha risposto tranquillamente: "quindici giorni, credi che possano bastare? ", sono rimasta sbalordita non pensavo cosi tanto........ "sono più che sufficienti e credo che possono bastare...........si possono bastare..............

20 gennaio 2018

Ricordi d' estate..........2° parte

Avevo eseguito i suoi ordini mi ero recata nel luogo da lui indicato e mi ero incatenata alla roccia, avevo atteso pazientemente il suo arrivo ed avevo goduto del trattamento che mi aveva riservato, poi se n' era andato via lasciandomi legata per tutta la notte, in un primo momento la situazione mi piaceva, legata in mezzo a quella radura con la mia fantasia navigavo in un mondo fantastico immaginando di essere stata rapita ed incatenata in attesa di un riscatto, poi con il calare delle tenebre la situazione è peggiorata, la notte senza luna rendeva quel posto tetro ed irreale e man mano che la notte si inoltrava i rumori del bosco ed i versi degli animali notturni aumentavano creando dentro me un terrore incontrollabile, a tutto ciò si sommava il tetro rumore che facevano le catene appena mi muovevo, mi sono avvolta strettamente nella coperta fasciandomi anche la testa in modo da estranearmi il più possibile da quel mondo pieno di rumori sconosciuti e per me paurosi, solo poco prima dell' alba, stanca e sfinita per la tensione accumulata, mi sono addormentata.
Quando sono stata svegliata il sole era già alto nel cielo, al mio compagno che era venuto a liberarmi, gli ho raccontato della notte passata nel terrore, piena di rumori ed urla di animali e della mia paura che non riuscivo a controllare, non mi ha creduto, mi ha detto semplicemente che se avevo avuto paura non mi avrebbe trovata addormentata, non ho avuto il coraggio di replicare.
Con una chiave ha aperto il lucchetto che mi legava alla roccia, ".......non ho con me le altre chiavi per cui credo che non avrai nulla in contrario se farai il tragitto fino a casa incatenata............. ", ha preso in mano la catena e mi ha condotta come un cagnolino verso casa, questa nuova situazione mi piaceva moltissimo mi eccitava, era quella che avevo sempre sognato, legata con le catene e condotta come una vera schiava dove voleva il mio padrone, ero talmente felice che lo avrei seguito in capo al mondo senza opporre la minima resistenza, senza lamentarmi ed incurante se nel tragitto qualcuno mi avesse notato, mi importava solo di essere la sua prigioniera, la sua schiava.
Il percorso è stato molto duro e la strada molto impervia con le catene che limitavano molto i miei movimenti ma nonostante i miei poveri piedi e le  caviglie fossero doloranti ero felicissima di quella situazione, mi piaceva molto, avrei desiderato che quel tragitto non finisse mai tanto era eccitante essere portata al "guinzaglio" dal mio padrone.
Giunti in prossimità dalla nostra casa mi ha detto: "Abbiamo ancora un giorno a disposizione, lascio a te la scelta, dove vuoi che chiuda questo lucchetto?", a queste sue parole il mio cuore ha iniziato a battere velocemente, mi avrebbe tenuta incatenata per un' altro giorno lasciandomi scegliere dove volevo legarmi, ero eccitatissima e senza pensarci due volte ho risposto: "Nel rifugio".
Tenendo in mano la catena mi ha portata dove gli avevo chiesto, abbiamo percorso il lungo cunicolo e arrivati dentro al rifugio ha chiuso con il lucchetto la catena ad un anello fissato su una parete, appena ho sentito quel meraviglioso suono..... click..... sono caduta in ginocchio spalancando la bocca l' avrei ringraziato nel migliore dei modi e la sua risposta non si è fatta attendere, mi ha subito riempito la bocca con il suo meraviglioso cazzo che mi è sprofondato in gola, ho leccato, succhiato con tutta la mia passione fino a quando ha scaricato nella mia bocca il suo gustosissimo nettare, poi senza neanche degnarmi di uno sguardo se n' è andato chiudendosi alle spalle il grosso portone, ho sentito gli scatti della serratura ed i suoi passi che si allontanavano piano piano poi il buio ed il silenzio profondo, ancora una volta ero prigioniera in quel luogo meraviglioso dove il tempo sembra fermarsi, ero talmente felice ed euforica che non ho resistito, mi sono carezzata dolcemente fino a procurarmi un incredibile orgasmo, ero molto provata e stanca ma talmente felice che mi sono rannicchiata addosso alla parete e mi sono addormentata ................................. un riposo davvero meritato...................