15 marzo 2017

Come una principiante 3° parte

Il mio nuovo vicino era entrato a far parte della mia vita in modo permanente, nonostante abitassimo ognuno nel proprio appartamento, le mie visite presso la sua abitazione erano frequenti e molto appaganti a tal punto che non potevo fare a meno di lui.
Un giorno mi comunica che dovrà assentarsi per motivi di lavoro per circa una settimana, gli chiedo se posso seguirlo, mi risponde che l' azienda per la quale lavora non approverebbe cosi sono costretta a restare a casa, sono talmente assuefatta alla sua presenza che non ne posso fare a meno, allora mi viene un' idea, se non posso seguirlo allora faro in modo che sia lui a costringermi a restare, ed il modo più adatto e farmi richiudere e incatenare nella mia prigione situata nel mio seminterrato, è l' occasione giusta visto che da quando mi sono lasciata con il mio ex compagno non l' ho più usata.


Gli spiego cosa ho in mente e lo invito a raggiungermi a mia casa, scendiamo nel seminterrato e davanti ad una parete, che all' apparenza sembra pulita e senza aperture, gli faccio premere un pulsante seminascosto e come per magia si apre magicamente una porta per accedere alla  cella, entriamo e gli spiego che se non vuole portarmi con se dovrà incatenarmi e rinchiudermi li dentro per tutto il periodo che lui sarà assente, gli faccio vedere che posso resistere per molti giorni perché c' è l' acqua corrente ed  il water, manca solo del cibo che naturalmente andremo ad acquistare, è perplesso, gira per la cella controllando ogni dettaglio, raccoglie le catene da terra e le controlla minuziosamente, sono composte da un collare di ferro collegato ad una lunga catena fissata sul muro ed a sua volta è collegato a due ceppi per i polsi e per le caviglie, prova a tirarlo per vedere se è ben fissato, apre il rubinetto dell' acqua e ne beve un sorso come per sincerarsi che fosse potabile, infine fa scaricare il water e ritenuto che tutto fosse perfettamente funzionante mi dice: "ok, andiamo ad acquistare il cibo non vedo l' ora di esaudire il tuo desiderio........", andiamo al supermarket, acquistiamo numerose confezioni di cibo confezionato a lunga conservazione, mettiamo tutto in una grossa scatola di cartone e lo portiamo nella cella.

Mi spoglio completamente e getto i vestiti fuori della porta, poi lo invito ad incatenarmi raccomandandogli di chiudere bene i ceppi perché mi dispiacerebbe molto se riuscissi ad evadere, lui sorride e mi garantisce che non sarà assolutamente possibile che io mi possa allontanare da li, vedermi nuda ed incatenata  lo eccita moltissimo e senza perdere un attimo mi  stende per terra e mi scopa con grandissimo vigore, urlo tutto il mio piacere mentre scarica dentro di me tutto il suo seme, alla fine soddisfatto si è alza e senza nemmeno salutarmi e con l’ indifferenza più totale se n' è va chiudendo la porta alle sue spalle, sento la serratura scattare, finalmente sono la sua prigioniera, non vedevo l' ora che questo accadesse e questo è solo l' inizio.
Era passato molto tempo da quando il mio ex compagno mi aveva rinchiusa li dentro, non ero riuscita a trovare ne la persona ne il momento giusto per usare la mia amatissima prigione, questa era il momento giusto e me lo sarei goduto minuto per minuto, la tenue illuminazione ed il tepore dell’ aria rendevano quel luogo veramente eccitante.
Non sapevo quando sarebbe tornato a liberarmi, il cibo stava quasi per finire ed io avevo perso ogni speranza di salvezza quando ho udito uno scatto molto familiare, la porta si stava aprendo era arrivata l' ora della mia liberazione, l' ho visto entrare e gli sono corsa incontro ma sono stata bloccata subito dalle catene, sono crollata in un pianto dirotto, mi ha abbracciata, accarezzata, baciata ed appena mi sono calmata ho chiesto ardentemente di fare l' amore con lui.
Non mi ha deluso e ha subito iniziato ad esaudire le mie voglie, poi mentre ci stavamo rilassando si è alzato ed ha controllato tutto il locale come se fosse la prima volta che vi entrava e vedendo che in un cartone era rimasto ancora del cibo mi ha detto: " credo che questo cibo sia sufficiente per almeno due tre giorni, sarebbe un peccato doverlo gettare, cosi ho deciso di farti un ulteriore  regalo, ti lascerò ancora rinchiusa in modo da non sprecare nulla" e senza dire altro e uscito richiudendosi la porta alle sue spalle.
Aveva imparato in fretta a comportarsi come un vero padrone, rigido, determinato, autoritario ed insofferente alle mie suppliche, era quello giusto, quello che da molto tempo stavo cercando...........................

2 commenti:

  1. Io per evitare di farti giocare con te stessa ti avrei messo anche una cintura di castità... avrebbe amplificato l'attesa

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