20 novembre 2016

Ringraziamento o vendetta

La vacanza fatta presso l’ hotel prigione insieme alla mia amica Bianca mi aveva soddisfatta pienamente, avevo ottenuto quel brivido che per tanto tempo stavo cercando ma aveva lasciato dentro di me qualcosa di amaro, il sospetto che avesse sbagliato volutamente la prenotazione si era inglobato nella mia mente e non riuscivo a cancellarlo, certo che se avessimo passato insieme tutto il periodo della vacanza, rinchiuse dentro le celle della prigione, sarebbe stato stupefacente, ma cosi non era stato, ero certa della sua malafede, nonostante continuasse a discolparsi in ogni modo, un piccolo tarlo di vendetta si faceva strada dentro di me cosi ho escogitato un piano per vendicarmi.
Ho invitato la mia amica a cena, dopo siamo andate in camera per giocare un po’, sul letto avevo lasciato di proposito numerose manette e catene, sapevo che allo loro vista si sarebbe eccitata e lasciata andare e cosi è stato, appena le ha viste non ha perso tempo, si è spogliata e mi ha subito chiesto di essere incatenata, dopo essermi spogliata a mia volta, ho proceduto ad ammanettarla mani e piedi, la stessa cosa ho fatto su di me, poi felici ed eccitate abbiamo dato sfogo a tutte le nostre voglie più nascoste.
Dopo il primo assalto frenetico, ancora eccitate, ho proposto alla mia amica di proseguire il nostro incontro d' amore nel seminterrato, dentro la mia “prigione privata”, felicissima della proposta è scesa dal letto mostrandomi le mani perché le togliessi le manette, le ho detto che non era necessario liberarla perché avremo continuato il nostro eccitante gioco di sotto, ha sorriso e si è incamminata zoppettando nel seminterrato, intanto io ho preso dal frizer un cubetto di ghiaccio in cui era congelata la chiave di un lucchetto che avrei usato per il nostro gioco.
Scese nel seminterrato ed entrate dentro il dungeon ho appeso il cubetto del ghiaccio sul soffitto poi, raccolta una delle lunghe catene fissate al muro ho incatenato ad essa Bianca, poi raccolta l’ altra ho fatto la stessa cosa su di me, adesso che eravamo ambedue incatenate e saremo rimaste imprigionate fino a quando il cubetto di ghiaccio si fosse sciolto e fatto cadere la chiave, abbiamo continuato le nostre effusioni amorose con maggiore piacere ed intensità.

Era bellissimo essere incatenata insieme alla mia carissima amica, condividere il piaceri dell’ amore e della prigionia contemporaneamente, dopo alcune ore il ghiaccio si è sciolto e la chiave è caduta, l’ho raccolta e mi sono liberata dalla catena che mi teneva prigioniera, poi ho gettato la chiave per terra vicino a Bianca che l’ ha raccolta ed ha provato a liberarsi senza però riuscirci, la chiave funzionava solo sul mio lucchetto, mi ha guardato stupita, gli ho sorriso dicendogli: “sono certa che quando hai prenotato la vacanza al "jail-hotel" hai sbagliato volutamente e ti confesso, per me è stato meraviglioso, era quello che avevo sempre desiderato e poiché sono rimasta talmente estasiata che adesso ti voglio far provare quello che ti sei persa”, cosi mentre le rimaneva stupita ed ammutolita sono salita di sopra mi sono liberata dalle catene ho recuperato del pane secco ed alcune bottiglie d’ acqua e sono tornata giù.
Ho deposto quel poco cibo su un vassoio, per terra, vicino della mia amica, poi ho raccolto la catena che la teneva legata al muro e con un lucchetto l’ ho accorciata di un metro circa, era talmente corta che che a malapena poteva stare in piedi, soddisfatta sono uscita ricordandogli che poteva gridare ed urlare quanto voleva tanto la cella dove si trovava rinchiusa era perfettamente insonorizzata e nessuno l' avrebbe mai sentita ed io sarei tornata a liberarla non prima di sette giorni, è entrata in una stato di agitazione mi ha implorato, pregato, ha ammesso che effettivamente l' aveva fatto apposta, mi ha chiesto perdono, ma sono stata irremovibile, non ho avuto nessuna pietà ho chiuso a chiave la porta e sono uscita, ho abbassato le luci lasciando la cella quasi al buio, ho regolato l’ aria condizionata in modo da rendere tutto l’ ambiente fresco, al contrario di come l' avevo trovato io, poi sono salita in casa e mi sono messa a sbirciare la mia amica attraverso una telecamera nascosta posizionata dentro la cella.
L’ ambiente che le avevo creato era quasi simile a quella in cui ero stata rinchiusa durante quella splendida vacanza, ma la mia carissima amica non riusciva ad apprezzare tutto ciò, l’ ho vista agitarsi inutilmente strattonando le catene chiedere invano aiuto, constatato che ogni suo sforzo per liberarsi non avrebbe prodotto nessun effetto, si è rassegnata, rannicchiandosi contro la parete e mettendosi a piangere, il suo stato di animo non ha prodotto in me alcun senso di pietà, anzi ha generato in me uno stato di eccitazione che non ho resistito e mi sono masturbata davanti al monitor che trasmetteva le immagini della mia carissima amica incatenata dentro la cella.
Dopo due giorni, ha deciso che era stata sufficientemente punita, sono scesa e l’ ho liberata, appena si è sentita libera dalle catene mi ha gettato le braccia intorno al collo ed in lacrime mi ha chiesto perdono per lo scherzetto che mi aveva fatto, gli ho detto che l’ avevo già perdonata ma la prossima volta se decideremo di fare una vacanza insieme dovrà rispettare tutti gli accordi altrimenti potrei........ vendicarmi............