La vacanza fatta presso l’ hotel prigione insieme alla mia amica
Bianca mi aveva soddisfatta pienamente, avevo ottenuto quel brivido
che per tanto tempo stavo cercando ma aveva lasciato dentro di me
qualcosa di amaro, il sospetto che avesse sbagliato volutamente la
prenotazione si era inglobato nella mia mente e non riuscivo a
cancellarlo, certo che se avessimo passato insieme tutto il periodo
della vacanza, rinchiuse dentro le celle della prigione, sarebbe
stato stupefacente, ma cosi non era stato, ero certa della sua
malafede, nonostante continuasse a discolparsi in ogni modo, un
piccolo tarlo di vendetta si faceva strada dentro di me cosi ho
escogitato un piano per vendicarmi.
Ho invitato la mia
amica a cena, dopo siamo andate in camera per giocare un po’, sul
letto avevo lasciato di proposito numerose manette e catene, sapevo
che allo loro vista si sarebbe eccitata e lasciata andare e cosi è
stato, appena le ha viste non ha perso tempo, si è spogliata e mi ha
subito chiesto di essere incatenata, dopo essermi spogliata a mia
volta, ho proceduto ad ammanettarla mani e piedi, la stessa cosa ho
fatto su di me, poi felici ed eccitate abbiamo dato sfogo a tutte le
nostre voglie più nascoste.
Dopo il primo
assalto frenetico, ancora eccitate, ho proposto alla mia amica di
proseguire il nostro incontro d' amore nel seminterrato, dentro la
mia “prigione privata”, felicissima della proposta è scesa dal
letto mostrandomi le mani perché le togliessi le manette, le ho
detto che non era necessario liberarla perché avremo continuato il
nostro eccitante gioco di sotto, ha sorriso e si è incamminata
zoppettando nel seminterrato, intanto io ho preso dal frizer un
cubetto di ghiaccio in cui era congelata la chiave di un lucchetto
che avrei usato per il nostro gioco.
Scese nel
seminterrato ed entrate dentro il dungeon ho appeso il cubetto del
ghiaccio sul soffitto poi, raccolta una delle lunghe catene fissate
al muro ho incatenato ad essa Bianca, poi raccolta l’ altra ho
fatto la stessa cosa su di me, adesso che eravamo ambedue incatenate
e saremo rimaste imprigionate fino a quando il cubetto di ghiaccio si
fosse sciolto e fatto cadere la chiave, abbiamo continuato le nostre
effusioni amorose con maggiore piacere ed intensità.
Era bellissimo essere incatenata insieme alla mia carissima amica, condividere il piaceri dell’ amore e della prigionia contemporaneamente, dopo alcune ore il ghiaccio si è sciolto e la chiave è caduta, l’ho raccolta e mi sono liberata dalla catena che mi teneva prigioniera, poi ho gettato la chiave per terra vicino a Bianca che l’ ha raccolta ed ha provato a liberarsi senza però riuscirci, la chiave funzionava solo sul mio lucchetto, mi ha guardato stupita, gli ho sorriso dicendogli: “sono certa che quando hai prenotato la vacanza al "jail-hotel" hai sbagliato volutamente e ti confesso, per me è stato meraviglioso, era quello che avevo sempre desiderato e poiché sono rimasta talmente estasiata che adesso ti voglio far provare quello che ti sei persa”, cosi mentre le rimaneva stupita ed ammutolita sono salita di sopra mi sono liberata dalle catene ho recuperato del pane secco ed alcune bottiglie d’ acqua e sono tornata giù.
Ho deposto quel poco
cibo su un vassoio, per terra, vicino della mia amica, poi ho
raccolto la catena che la teneva legata al muro e con un lucchetto l’
ho accorciata di un metro circa, era talmente corta che che a
malapena poteva stare in piedi, soddisfatta sono uscita ricordandogli
che poteva gridare ed urlare quanto voleva tanto la cella dove si
trovava rinchiusa era perfettamente insonorizzata e nessuno l'
avrebbe mai sentita ed io sarei tornata a liberarla non prima di
sette giorni, è entrata in una stato di agitazione mi ha implorato,
pregato, ha ammesso che effettivamente l' aveva fatto apposta, mi ha
chiesto perdono, ma sono stata irremovibile, non ho avuto nessuna
pietà ho chiuso a chiave la porta e sono uscita, ho abbassato le
luci lasciando la cella quasi al buio, ho regolato l’ aria
condizionata in modo da rendere tutto l’ ambiente fresco, al
contrario di come l' avevo trovato io, poi sono salita in casa e mi
sono messa a sbirciare la mia amica attraverso una telecamera
nascosta posizionata dentro la cella.
L’ ambiente che le
avevo creato era quasi simile a quella in cui ero stata rinchiusa
durante quella splendida vacanza, ma la mia carissima amica non
riusciva ad apprezzare tutto ciò, l’ ho vista agitarsi inutilmente
strattonando le catene chiedere invano aiuto, constatato che ogni
suo sforzo per liberarsi non avrebbe prodotto nessun effetto, si è
rassegnata, rannicchiandosi contro la parete e mettendosi a piangere,
il suo stato di animo non ha prodotto in me alcun senso di pietà,
anzi ha generato in me uno stato di eccitazione che non ho resistito
e mi sono masturbata davanti al monitor che trasmetteva le immagini
della mia carissima amica incatenata dentro la cella.
Dopo due giorni, ha
deciso che era stata sufficientemente punita, sono scesa e l’ ho
liberata, appena si è sentita libera dalle catene mi ha gettato le
braccia intorno al collo ed in lacrime mi ha chiesto perdono per lo
scherzetto che mi aveva fatto, gli ho detto che l’ avevo già
perdonata ma la prossima volta se decideremo di fare una vacanza
insieme dovrà rispettare tutti gli accordi altrimenti potrei........
vendicarmi............