2 novembre 2015

Hotel Alcatraz

Volevo una vacanza, una vacanza veramente speciale, mi sono messa alla ricerca e navigando su internet ho scoperto che in vari parti del mondo ci sono delle prigioni, le quali dopo essere state chiuse sono state trasformate in alberghi di lusso a cinque stelle, dove gli ospiti pagano un sacco di soldi per trascorrere almeno una notte in una delle vecchie celle di detenzione che poi non sono delle vere celle ma camere di lusso, una di queste ha particolarmente attratto la mia curiosità, il famoso carcere di Alcatraz nella baia di San Francisco, che è stato chiuso nel 1963 ed adesso rimodellato ad hotel di lusso, la sua descrizione ha stuzzicato la mia fantasia:
"Una volta che sei entrato nell'Hotel Alcatraz, l' unica cosa gradevole sarà il cibo, lo stesso che  servivano ai prigionieri nel 1950, perché i funzionari della prigione ritenevano che il cibo di buona qualità avrebbe prevenuto la violenza tra detenuti, tutto il resto dell'hotel è stato progettato per essere simile al carcere originale.
Così, dopo il check-in, esattamente alle ore 18:30, al prigioniero-ospite vengono consegnate le uniformi, vengono  fatte le loro foto segnaletiche e dopo essere stati ammanettati vengono rinchiusi in una cella di 1,50 per 2,70, dove passeranno tutta la notte.
 Le celle sono scarsamente arredate, con un lettino a pelo e materassino senza lenzuola,  WC stile prigione ed un lavandino, i piatti ed i vassoi sono in metallo provenienti dal Golden Gate National Parks Conservancy a San Francisco, per mantenere l'autenticita del luogo, inoltre agli ospiti saranno trattati come prigionieri reali e saranno obbligati a comportarsi come veri e propri detenuti".
Nella mia vita sono stata rinchiusa numerose volte nei posti più impensabili, ma provare l' esperienza di un vero carcere, senza essere per questo condannata, mi stuzzicava, cosi, non potendo andare ad Alcatraz ho cercato un albergo simile più vicino, ho prenotato e sono partita per il mio primo e vero week end da carcerata.
Giunta a destinazione, come da prassi, ho dovuto lasciare tutti i miei bagagli in una stanza e dopo essermi spogliata dei miei vestiti ho indossato la divisa della prigione, immediatamente sono stata ammanettata e condotta in un locale per le foto segnaletiche, sentire le gelide manette che si chiudevano sui miei polsi è stata una sensazione bellissima, era fantastico, emozionante, talmente surreale che il mio cuore ha iniziato a battere forte, le guardie impartivano ordini precisi hai quali io dovevo obbedire, stavo vivendo un' avventura incredibile che rasentava la realtà.
Dopo aver effettuato la vestizione e le foto segnaletiche mi hanno condotto in un lungo corridoio dove si affacciavano numerosissime piccole celle, arrivati davanti ad una vuota, aperto il cancello mi hanno fatta entrare e chiusa dentro, poi da una piccola feritoia mi hanno tolto le manette, era estremamente piccola, una brandina, un WC ed un lavandino, l' essenziale per la sopravvivenza, sono rimasta aggrappata alle sbarre della porta della cella senza rendermi conto della situazione, mi trovavo incarcerata in un penitenziario di massima sicurezza per mia volonta.
Essere rinchiusa dietro quelle robustissime sbarre mi dava una sensazione di eccitazione e benessere che non riuscivo a provare quando a casa mia venivo legata e rinchiusa nello scantinato, adesso ero una vera reclusa condannata a scontare la sua pena, seppur breve, guardata a vista da veri poliziotti che controllavano ogni mia mossa mi eccitava da morire.
Sono rimasta aggrappata alle sbarre per alcune ore osservando attentamente ciò che accadeva intorno a me, vedevo gente ammanettata che veniva portata e rinchiusa nelle celle, ascoltavo fremente le grida di qualche compagno di avventura che gridava perché la situazione che aveva immaginato non gli piaceva e voleva essere liberato prima del tempo, ma le sue richiesta non sarebbero state ascoltate per via della liberatoria che avevamo firmato prima di entrare nel carcere, tutti questi suoni meravigliosi mi piacevano e mi eccitavano, infine stanchissima mi sono stesa sul lettino e mi sono dolcemente addormentata.
Al mattino sono stata svegliata da una guardia che gridava mentre con un manganello percuoteva tutte le sbarre delle celle facendo un rumore inquietante, un risveglio fuori dal comune, bellissimo proprio come lo avevo sempre sognato, più tardi un addetto spingeva un carrello lungo il corridoio, si fermava davanti ad ogni cella e consegnava una ciotola con del cibo attraverso le sbarre della cella, l' ho divorato in un attimo senza neanche gustarmelo un po', in tarda mattinata, sono venuti a prendermi, mi hanno ammanettata e condotta nella stanza dove mi ero messa la divisa della prigione, qui mi hanno liberato, mi hanno fatto indossare i miei abiti, dopo aver raccolto le mie cose e mi hanno permesso di andarmene........... ho provato un senso di dispiacere, l' avventura era finita........................