25 luglio 2014

Tre giorni di......................libertà.............. 2° parte

Avevo atteso con ansia il momento in cui sarei rimasta sola per tre giorni, lui si sarebbe assentato per un corso di aggiornamento ed io ne avrei approfittando per eseguire il mio gioco preferito "il self bondage", ma lui aveva scoperto i miei preparativi ed aveva fatto in modo che rimanessi incatenata sostituendo di nascosto l' unico lucchetto che mi avrebbe reso la libertà.
Per questo ero rimasta incatenata senza cibo ne acqua per tutto il tempo che lui si era assentato, avevo sofferto le pene dell' inferno, non riuscivo a capire dove avevo sbagliato, ma poi quando è tornato e si è presentato con il suo sorriso beffardo roteando in mano le chiavi del lucchetto che aveva sostituito ho capito tutto, ero arrabbiatissima per essere stata ingannata, avrei voluto inveire, urlare ed imprecare contro di lui ma non sono riuscita a dirgli nulla, al contrario dopo il primo momento di agitazione mi sono calmata ed in cuor mio l' ho ringraziato per i brividi e le paure che mi aveva fatto provare.

 E' venuto verso di me, ha guardato le catene ed il modo in cui mi ero legata, mi ha chiesto come avrei fatto a liberarmi se lui non avesse sostituito il lucchetto, gli ho risposto che dopo aver recuperato la chiave ed aperto il lucchetto che mi teneva incatenata al muro sarei andata in garage ed avrei usato tutti gli attrezzi necessari e con tutto il tempo a disposizione mi sarei riuscita a liberarmi prima del suo ritorno, ha sorriso: "sono proprio curioso di vedere",  ha aperto il lucchetto e tirandomi per la catena mi ha portata nel garage dove poi l' ha fissata con lo stesso lucchetto alla gamba del grosso tavolo da lavoro: "qui c' è tutto il necessario ma, sono sicuro che senza il mio aiuto non riuscirai a liberarti", e se n' è andato lasciandomi ancora una volta sola ed incatenata.
Adesso, anche se ero incatenata, ero certa di potermi liberarmi come avevo previsto, ho subito preso il martello ed uno scalpello ed ho iniziato a lavorare cercando di rimuovere i ribattini che bloccavano i ceppi, ma quello che avevo calcolato come un semplice gioco si è dimostrato essere un lavoro molto difficoltoso, la corta catena che collegava i polsi mi impediva di operare con tutte e due le mani e nonostante la mia buona volonta dopo aver provato a lungo sono stata costretta a desistere.
Nonostante tutto non volevo arrendermi, cosi ho cercato fra gli attrezzi e trovata una sega per metalli ho iniziato a segare la catena, dopo alcune ore di estenuante lavoro ce l' ho fatta, finalmente ero libera ma non del tutto, adesso dovevo trovare il modo di liberarmi dai ceppi e poiché non volevo darla vinta al mio compagno dovevo cercare un aiuto esterno e solo il mio amico Carlo me lo poteva dare cosi sono salita in casa e l' ho chiamato al telefono spiegandogli cosa volevo, si è dichiarato ben disposto ad aiutarmi e mi ha detto: "vieni a casa mia che ti libero dalle catene", gli ho risposto che oltre che incatenata ero nuda, "è un problema tuo, se vuoi che ti liberi devi venire qui altrimenti...............", non avevo altra scelta, ho preso un plaid me lo sono messo sulle spalle in modo da nascondere sia le catene che la mia nudità, poi sono salita in macchina e guidando con estrema prudenza e molta apprensione sono andata a casa sua.
Quando sono arrivata vedendo come mi ero incatenata mi ha detto: "hai fatto un ottimo lavoro, ma da sola non saresti mai riuscita a liberarti", mi ha portata nella sua officina e prima di iniziare mi ha ricordato i nostri vecchi accordi............... qualsiasi lavoro andava pagato come ben sapevo.
Ho sorriso: "questa volta ti pagherò il doppio.................. prima e dopo................. ", ha annuito ed è stata una bellissima, anzi ...........doppia scopata......................................