Una mattina ero sola in casa ed avevo la voglia di passare un po' di
tempo legata, cosi ho preso i miei oggetti preferiti, mi sono
spogliata e seduta sul tappeto di fianco alla ringhiera interna delle
scale ed ho iniziato a legarmi nel modo che più mi piace, un paio di
leg-irons alle caviglie, una benda sugli occhi, le mani ammanettate
dietro la schiena ed una lunga catena, chiusa con un lucchetto sul
collare di acciaio sul mio collo e l'altra estremità bloccata alla
ringhiera, un modo semplice ed eccitante per trascorrere un po' di
tempo in modo restrittivo.
Non
avevo previsto di restare legata per molto tempo, per cui avevo messo
le chiavi su di un piattino poggiato sul pavimento vicino a me per
recuperarle agevolmente quando avrei deciso di liberarmi.
Mentre
stavo godendo di quei momenti di prigionia mi sono appisolata, nel
dormiveglia mi è parso di sentire un rumore come di una porta che si
apre, ma non ho dato importanza ed ho continuato a fantasticare nei
miei sogni come faccio di solito quando sono legata.
Dopo
essere rimasta legata per un paio d'ore, ho deciso che era giunto il
momento di liberarmi cosi ho iniziato a cercare il piattino per
recuperare le chiavi al suo interno, ma nonostante fossi sicura di
averle messe dentro il piattino era vuoto, ho pensato di averlo
colpito con un calcio e le chiavi fosse schizzate fuori, cosi ho
cercato nelle vicinanze ma ogni ricerca è stata inutile delle chiavi
non c'era traccia, dovevo capire che cosa era successo e dove fossero
finite le chiavi, l'unico modo per vedere era togliere la benda, ma
avendo le mani legate dietro la schiena non avevo altro modo che
strusciare il volto sugli scalini e sulla ringhiera per riuscire a
rimuoverla, è stata un' impresa lunga e dolorosa ma alla fine ce
l'ho fatta, ho guardato scrupolosamente in ogni angolo possibile ma
con mia grande sorpresa delle chiavi non c'era traccia, poi mi sono
accorta che si trovavano molto lontano e fuori dalla mia portata, non
sarei mai riuscita a prenderle e soprattutto non riuscivo a capire
come mai fossero finite cosi lontane.
Mi
sono arrabbiata con me stessa dandomi della stupida per questa mia
disattenzione, ma poi ragionando ho ricordato che nel dormiveglia
avevo sentito il rumore di una porta che si apriva ed allora tutto è
stato chiaro, quando il mio compagno è rientrato in casa, mi ha
trovata legata, ha visto le chiavi e per rendermi la vita difficile
le ha prese e messe ad una distanza tale che non sarei mai riuscita a
prenderle poi sicuramente soddisfatto del suo gesto se n'è andato in
punta di piedi come era arrivato .................ancora una volta ha
fatto in modo che per liberarmi dovessi chiedere il suo aiuto.
Quando
è rientrato mi ha guardato sorridendo: "sapevo che non saresti
riuscita a preparare il pranzo, non ti preoccupare ci ho pensato io",
senza più degnarmi di uno sguardo si è seduto a tavola ed ha
iniziato a mangiare, finita la cena ha preso il mio piatto e lo ha
messo per terra vicino a me e mi ha costretta a mangiare come il suo
cane, usando solo la bocca, mi sono sentita terribilmente umiliata,
ero arrabbiatissima, non mi sarei mai aspettata un simile affronto,
ma passato il primo momento di umiliazione e frustrazione ho ritenuto
che essere trattata come la sua cagnolina era molto eccitante e
quando, entrata nella parte, ho iniziato a leccare il piatto, con il
mio bellissimo sedere ben esposto in aria si è eccitato, è venuto
dietro di me e mi ha scopato alla grande............ e per concludere
il pranzo, come dessert, mi ha fatto bere tutto il suo seme........
meraviglioso........... sublime........... poi è uscito di nuovo
lasciandomi ancora legata.......................