27 ottobre 2010

Le mie prime manette


      Il tempo dei giochi era finito, abitavo da sola, avevo un lavoro che mi rendeva indipendente, non avevo una relazione fissa e nonostante tutto il desiderio di legarmi era sempre presente in me, nei momenti particolari facevo selfbondage con catene e lucchetti, congelando le chiavi dentro il cubetto del ghiaccio.
Un giorno in giro per la città il mio sguardo cadde su una bancarella, la quale aveva in bella mostra delle manette giocattolo in metallo, spinta da un desiderio irresistibile ne acquistai due paia, poi tutta eccitata corsi a casa, non vedevo l' ora di provarle su di me, seduta sulla poltrona tirai fuori dalla confezione i tanto desiderati oggetti, erano meravigliose, fredde e lucenti, i classici click...click...click....che facevano quando si chiudevano mi procuravano dei brividi su tutto il corpo, quando poi le chiusi sui miei polsi riuscii a malapena a trattenere un orgasmo.....era incredibile quanto ero eccitata, ricordo rimasi ammanettata tutta la sera.
Avevo trovato un nuovo modo di legarmi, erano comode, le potevo chiudere con facilità, per  togliere dovevo usare una chiave, unico difetto erano poco spesse per cui se tiravo troppo mi segavano i polsi ma questo non mi importava, ogni volta che le mettevo provavo un orgasmo.
Un giorno la grande delusione, ammanettata con i polsi sietro la schiena mi agitai più del dovuto e le manette che mi dovevano trattenere si aprirono da sole, ci rimasi malissimo i miei giocattoli preferiti mi avevano tradito dandomi una grossissima delusione, non volevo che si ripetesse più, presa dalla rabbia le ho gettate nel cassonetto.
Da questo inconveniente dovevo trovare una soluzione, dovevo procurarmene delle nuove, ma questa volta vere, di acciaio come quelle della polizia, sono riuscita ad averle grazie ad un amico armaiolo.
Nuove, veramente meravigliose, robuste e luccicanti e non si possono aprire senza la loro chiave, sono eccezionali per fare selbondage, adesso le posso chiudere sui miei polsi e solo dopo che il ghiaccio sciogliendosi avrà liberato la chiave potrò liberarmi.
Un giorno ho voluto esagerare, ho messo le chiavi delle manette nella cassetta della mia posta al cancello d' ingresso, poi sono entrata in casa, messo un cubo di ghiaccio con dentro la chiave di un lucchetto dove non la potevo arrivare, ho messo un paio di manette alle caviglie e un paio sui polsi dietro la schiena, poi ho collegato una catena tra il termosifone e le manette e l' ho chiusa con il lucchetto la cui chiave era dentro il cubo di ghiaccio.
Sarei rimasta incatenata al termosifone fino a che il ghiaccio non si fosse sciolto poi per liberarmi, dovevo uscire e recuperare le chiavi nella cassetta della posta, il rischio di essere vista nuda e legata era troppo eccitante.
Mi sono spogliata completamente e mi sono legata come avevo previsto, ero eccitatissima, nell' attesa che il ghiaccio si sciogliesse fantasticavo, mi immaginavo che fossi stata rapita, mi piaceva sentirmi legata impossibilitata a fuggire, ero eccitata, quando la chiave è caduta era quasi buio, l'ho raccolta mi sono liberata dalla catena, ho aperto la porta e con mia grande sorpresa ho visto che i vicini stavano dando una festa nel loro  giardino, confinante con il mio, se fossi uscita per andare a prendere la chiave sarei stata vista da tutti, questo non l' avevo previsto, dovevo restare in casa, legata, ed attendere che se ne andassero tutti.
La festa del vicino è durata quasi tutta la notte ed io dovevo rimanere nascosta in casa nell' attesa che tutti se ne andassero, per poi recuperare la chiave e liberarmi, era da troppo tempo che ero legata, i polsi, le cavigle e tutti gli arti mi facevano male ma dovevo resistere, non potevo farmi vedere cisì,  l'attesa è stata snervante, mi sono sdraiata sul tappeto in camera fino a quando l' ultimo ospite aveva lasciato la festa.
Alla fine dopo tanto tempo che a me è sembrato un' eternità se sono andati tutti, ho aspettato ancora un po' poi aperta la porta visto che non c' era più nessuno sono uscita ed a piccolissimi passi, per quanto mi consentivano le manette alle caviglie mi sono diretta, con il cuore in gola, alla cassetta delle lettere a recuperare le chiavi.
Il viaggio benchè corto è stato molto faticoso, il mio cuore batteva come impazzito, ogni auto che passava, per timore essere vista dovevo sdraiarmi per terra e per tornare in piedi accorreva una grande fatica, ho recuperato le chiavi e sono tornata in casa ed una volta dentro dall' emozione che avevo provato non riuscivo a liberarmi, dopo numerosi tentativi sono riuscita ad aprire le manette, tanta è stata l'emozione della giornata che mi sono sdraiata sul letto e mi sono addormentata di colpo.
Nonostate il grande timore di essere scoperta è stata un' esperienza emozionante, sconvolgente ma eccitantissima e credo che in futuro la rifarò magari aggiungendo qualche altra piccola difficolta.

2 commenti:

  1. le mie prime manette le ho viste durante una festa tra amici, due ragazze un pò brille mi hanno ammanettato alla sedia per gioco. Io me le sarei trombate tutte e due per ringraziarle del piacere ma comunque avevo l'uccello così gonfio di piacere che mi sarebbe bastato un tocco per venire. Siamo fatti così, il fatto di essere legati ci eccita. Non c'e' nulla di male, anzi...

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